ANTARTIDE – I primi rari francobolli (parte 2ª)
ANTARTIDE – I primi rari francobolli (parte 2ª)
Durante il primo decennio del XX secolo, oltre alle due grandi spedizioni britanniche raccontate nel precedente articolo, ne vengono effettuate altre da diverse Nazioni mondiali.
Nel 1901/1903 la prima spedizione tedesca, al comando di Eric von Drygalski esplora parte della costa orientale dell'Antartide. Nello stesso periodo si svolge l'avventura dello svedese Otto Nordenskjöld, la cui nave Antarctic, comandata dal norvegese Carl Anton Larsen, viene stritolata dai ghiacci e affonda. Tutto l'equipaggio sarà salvato da una corvetta argentina.
La Francia nel 1903/1905 e successivamente nel 1908/1910 attua due spedizioni, comandate entrambe dall'esploratore medico Jean-Baptiste Charcot (1867-1936), al quale è dovuta una particolareggiata cartografia della montuosa penisola antartica. Nel 1910/1912 si svolge la prima spedizione giapponese che, al comando di Shirase Nobu, esplora la costa della Terra di Re Edoardo VII (King Edward VII Land) e s'imbatte nella imponente barriera di Ross.
LA BARRIERA di ROSS
Situata a 81° 30' S – 175° 00' W, si tratta della più grande piattaforma glaciale dell'Antartide. Una piattaforma (o tavolato) di ghiaccio è una spessa massa glaciale formata dai ghiacciai che, scivolando verso la costa, la superano e occupano spazi più o meno estesi della superficie dell'oceano. Il bordo esterno della piattaforma si presenta alle navi degli esploratori come una massiccia parete, che può giungere in media a circa 30 metri di altezza. Pochissimi sono i punti che permettono un attracco.
La Barriera di Ross ha una superficie di 473.000 Km², cioè grande quasi come l'intera Francia. È così chiamata in onore dell'esploratore britannico James Clark Ross (1800/1862), il quale la scoprì nel 1841 mappandola in parte.
In questo impervio luogo si svolge l'avventura più avvincente e drammatica del periodo eroico dell'esplorazione antartica.
ROALD AMUNDSEN e ROBERT F. SCOTT
Il grande desiderio di raggiungere per primo il Polo Sud geografico vede la sfida tra il norvegese Roald AMUNDSEN ed il britannico Robert Falcon SCOTT.
Roald Engelbregt Gravning AMUNDSEN (1872-1928) abbandona gli studi di medicina a 21 anni per seguire la sua passione per le esplorazioni geografiche. Dopo alcune importanti esperienze nell'Artico, prende parte alla spedizione belga in Antartide del 1897/1899, trascorrendovi un intero inverno. Vorrebbe essere il primo a raggiungere il Polo Nord geografico, ma viene preceduto dagli statunitensi Frederick Cook e Robert Peary nel 1908/1909. Finge di volerlo raggiungere anche lui, invece con la sua nave fa rotta verso l'Antartide, con l'intenzione di battere sul tempo il britannico Scott, il quale sta preparando una spedizione per conquistare il Polo Sud geografico. (A fianco un francobollo con ritratti Amundsen e la sua nave, emesso dalla Nuova Zelanda per la Ross Dependency, una parte del territorio antartico, comprendente quasi tutta la Barriera di Ross con parte dei territori circostanti, rivendicato dalle autorità neozelandesi).
Robert Falcon SCOTT (1868-1912), militare ed esploratore britannico, è già molto noto per la spedizione antartica del 1901/1904 e per la sua rivalità con il connazionale Ernest Shackleton. Il mancato raggiungimento del Polo Sud geografico, da parte di quest'ultimo con la spedizione Nimrod del 1907/1909, sprona Scott ad organizzare una nuova impresa polare. Acquistata la baleniera “Terra Nova” (a fianco un francobollo emesso dall'Australia, per i suoi territori e basi antartiche, con l'immagine della nave), il comandante britannico ingaggia, senza saperlo all'inizio, una gara con un nuovo imprevisto rivale.
Ripercorriamo cronologicamente l'avventura dei due esploratori.
Luglio/settembre 1910. Scott parte da Cardiff (Gran Bretagna) e fa sosta in Australia, dove riceve con sorpresa, ma senza scomporsi, un telegramma in cui Amudsen lo avverte di essere anche lui diretto in Antartide.
Agosto/settembre 1910. Amundsen salpa dalla Norvegia a bordo della nave “Fram” (“Avanti” in lingua nazionale - a fianco l'immagine di essa sempre facente parte della stessa serie emessa dall'Australia), un'imbarcazione realizzata con legno resistente ai freddi polari. Fa sosta nell'isola di Madera (appartenente al Portogallo) da dove invia un telegramma a Scott e rende pubblica la propria spedizione in Antartide.
28 ottobre/26 novembre 1910. Scott arriva e sosta, per gli ultimi preparativi, in Nuova Zelanda. Come successo nel 1908 con la spedizione di Shackleton, la Nuova Zelanda appronta un nuovo francobollo sovrastampato “Victoria Land.” (vedere i particolari riportati in seguito).
Dicembre 1910/gennaio 1911. Scott giunge in Antartide, ma le cattive condizioni atmosferiche, con tempeste di neve e la “Terra Nova” incastrata nei ghiacci per 20 giorni, gli permettono di raggiungere l'isola di Ross solo il 4 gennaio 1911. Si approda a Capo Evans, dove viene approntato il rifugio base.
Dicembre 1910/gennaio 1911. Amundsen arriva in Antartide, perlustra la Barriera di Ross e decide di attraccare nella parte opposta a quella scelta dalle precedenti spedizioni britanniche. L'approdo avviene nella Baia delle Balene, che risulta essere circa 100 Km più vicina al Polo Sud geografico. Qui il norvegese costruisce la sua base (Framheim - Casa di Fram) con l'intenzione di trovare un percorso diverso da quello effettuato senza successo da Shackleton anni prima.
Febbraio/aprile 1911. I due esploratori provvedono ad allestire, lungo il tragitto da percorrere, depositi di provviste, necessarie per gl'imprevisti ed il ritorno. Ai primi di febbraio un gruppo esplorativo, inviato da Scott verso la King Edward VII Land (La Terra di Re Edoardo VII), incontra la base di Amundsen ed al ritorno avvisa il comandante britannico.
Maggio/agosto 1911 (inverno antartico). Viene attentamente studiato ogni particolare per poter affrontare la missione. Il gruppo di Amundsen apporta delle migliorie al vestiario, alle tende di sopravvivenza, alle slitte rese più resistenti e leggere. Scott e compagni sono impegnati nei preparativi, nelle ricerche scientifiche e nell'esplorazione di altre zone dell'Isola di Ross. Lo stesso comandante tiene un diario giornaliero, base per un futuro libro. (Nel francobollo a fianco, emesso dalla Gran Bretagna per i suoi territori antartici - "British Antarctic Territory" - , è raffigurato il capitano Scott intento nel rifugio ad annotare quanto accaduto giornalmente).
8 settembre 1911. Un improvviso aumento delle temperature suggerisce ad Amundsen di fare un tentativo per raggiungere il Polo Sud geografico. Il norvegese ed altri 7 compagni si mettono in cammino, ma pochi giorni dopo il clima diviene rigidissimo (- 51° C). Il gruppo decide di fermarsi al primo deposito situato a 80° S, qui lascia alcune provviste e il 15 settembre prende la via del ritorno al campo base.
19 ottobre/15 novembre 1911. Amundsen, accompagnato dai connazionali Olav O. Bjaaland, Helmer J. Hanssen, Sverre H. Hassel e Oscar A. Wisting, e utilizzando solo 4 slitte e 52 cani, affronta il nuovo tentativo. Il 23 ottobre giunge al deposito situato a 80° S, il 3 novembre a quello posto a 83° S e il successivo 15 novembre al successivo deposito a 85° S, alle pendici degli impervi Monti Transantartici.
24 ottobre/4 dicembre 1911. Scott ha approntato 4 gruppi di persone, coadiuvato da due motoslitte, diversi pony e slitte con cani. Il gruppo con le motoslitte parte il 24 ottobre ed è diretto al deposito sito a 80° 30' S, ma i due motori si rompono e gli uomini sono costretti a trasportare a mano il materiale arrivando al deposito solo il 15 novembre. Gli altri tre gruppi, partiti dal campo base il 31 ottobre, a causa delle avverse condizioni atmosferiche ed alle problematiche avute con i pony, vi giungono con ritardo il 21 novembre. Finalmente il 4 dicembre la spedizione si trova nelle vicinanze del ghiacciaio Beardmore, scoperto e percorso da Shackleton nel 1908.
16 novembre/4 dicembre 1911. Dopo un giorno di riposo, Amundsen affronta l'ascesa dei Monti Transantartici. La sorte gli è propizia in quanto viene trovato un passaggio grazie al ghiacciaio Axel Heiberg (così chiamato in onore di un console norvegese finanziatore di missioni polari). Il 21 novembre il gruppo raggiunge il plateau antartico. Si erige un campo, vengono uccisi i 24 cani più malandati per nutrirsi ed avere delle provviste per il ritorno. Tempeste di neve impediscono per qualche giorno la ripartenza. Essa avviene con difficoltà il 25 novembre ed il gruppo il 4 dicembre giunge alla latitudine 87° S; ormai il primato stabilito da Shackleton nel 1909 sta per cadere.
5/14 dicembre 1911. Infatti ciò avviene il 7 dicembre, mancano solo 180 Km la conquista del Polo Sud geografico (90° 00'S). Amundsen e gli altri compagni norvegesi vi giungono il 14 dicembre 1911, portano con loro 16 cani superstiti. La spedizione fissa una tenda con la bandiera della Norvegia, lascia nella tenda una lettera scritta a testimonianza del suo primato, dedica il plateau antartico al Re norvegese Haakon VII. (Nella foto storica, scattata dall'esploratore Bjaaland, si vedono da sinistra Amundsen, Hanssen,Hassel e Wisting dinanzi alla tenda con la bandiera).
5 dicembre 1911/17 gennaio 1912. La spedizione di Scott resta bloccata sino al 9 dicembre per il maltempo all'inizio del ghiacciao Beardmore, che viene superato solo il 20 successivo. Costruito un deposito e affidati i compiti agli altri tre gruppi, Scott con gli amici Henry R. Bowers, Edgar Evans, Lawrence Oates ed Edward A. Wilson si addentrano nel plateau antartico. La spedizione il 9 gennaio 1912 supera il punto toccato da Shackleton nel 1909, il successivo 16 gennaio da lontano avvista la tenda con la bandiera norvegese, comprendendo con sgomento di essere stata preceduta da Amundsen. L'indomani apprendono sulla lettera del norvegese che l'altra spedizione li ha anticipati di circa un mese.
15 dicembre 1911/25 gennaio 1912. Il gruppo di Amundsen non incontra particolari ostacoli sulla via del ritorno, grazie a tutti gli accorgimenti presi e il 25 gennaio 1912 possono rivedere, insieme ad 11 cani, il campo base. (Nella mappa a fianco sono riportati i percorsi dei due gruppi di esploratori, quello di Amundsen in blue e quello di Scott in viola. Sui tragitti, identici per l'andata ed il ritorno, sono segnalate le tragiche morti dei componenti il gruppo britannico)
18 gennaio/29 marzo 1912. Dopo aver lasciato la bandiera del Regno Unito sul posto, il gruppo demoralizzato di Scott inizia la marcia di ritorno. L'avvio è promettente, ma dopo pochi giorni le condizioni climatiche diventano proibitive (- 30° C) ed il cammino si fa sempre più lento e difficoltoso. Il 7 febbraio viene raggiunto il deposito posto sulla sommità del ghiacciaio Beardmore. La discesa pericolosa di esso causa, per inizio di congelamento e cadute, la morte di Edgar Evans. Il peggioramento del tempo sulla barriera di Ross rallenta il cammino del gruppo. I depositi di cibo e ristoro sono posti a circa 100 Km di distanza l'uno dall'altro, percorrenza che, in periodo di tempo normale, può essere coperta in 5/7 giorni.
Ma le condizioni fisiche del gruppo sono precarie, soprattutto Lawrence Oates accusa un inizio di congelamento, per cui a fatica si riescono a percorrere 5 Km al giorno. Il valoroso Oates, per non essere d'intralcio ai compagni, decide il 17 marzo 1912 di allontanarsi dai compagni; durante una tempesta di neve si alza dal suo giaciglio in tenda e saluta gli altri dicendo: «I am just going outside and may be some time (Sto solo andando fuori e forse ci resto per un po' di tempo)». Il suo corpo non verrà più ritrovato.
Il cibo si fa sempre più scarso, il cammino prosegue con enorme difficoltà. Il 20 marzo i 3 superstiti sono a circa 15 Km dal deposito “One Ton Depot (Deposito una tonnellata)”, che, ironia della sorte, è stato rifornito di tutto l'occorrente anche pochi giorni prima. A causa di una violenta tempesta di neve il gruppetto è costretto a rifugiarsi in tenda. Impossibilitati a muoversi e ormai allo stremo delle forze Scott, Bowers e Wilson muiono tra il 28 e 29 marzo 1912. Il comandante ha la forza di scrivere sul suo diario che la tempesta non accenna a diminuire da giorni, che il loro fisico si sta sempre più indebolendo e che la fine ormai è prossima. Le sue ultime parole scritte sono: «For God's sake look after our people (Per amor di Dio abbiate cura delle nostre famiglie)». (A fianco una riproduzione dell'ultima parte dello scritto).
I corpi dei 3 esploratori verranno ritrovati da un gruppo di ricerca solo il 12 novembre 1912 e saranno sepolti sotto un cumulo di neve. I loro effetti personali, gli scritti, i dati e le foto verranno riportati in patria.
Febbraio/maggio 1912. Amundsen fa ritorno in patria. Giunge a Hobart, capitale della Tasmania (uno Stato federale dell'Australia), il 7 marzo 1912 e da qui, grazie all'uso del telegrafo, comunica al mondo la riuscita della sua impresa. L'esploratore norvegese riceve grandi onori e numerosi riconoscimenti, tra cui quello di membro onorario del club degli esploratori di New York.
Poco tempo dopo i giornali riporteranno in grande rilievo anche le notizie della tragedia di Scott.
I FRANCOBOLLI “VICTORIA LAND” (1911-1913)
Appena la nave Terra Nova, alla fine di ottobre 1910, arriva a Lyttelton (Nuova Zelanda) il capitano Scott viene avvicinato dalle autorità postali del luogo, intenzionati a ripetere l'esperimento filatelico, già attuato con buon successo durante la precedente spedizione antartica di Shackleton del 1908/1909. Nominato postmaster, il comandante riceve un apposito francobollo della serie “King Edward VII and Dominion” e precisamente l'one penny universal con la sovrastampa tipografica “VICTORIA LAND.”.
La serie “King Edward VII and Dominion” (1909).
Edward VII (1841-1910) è stato Re della Gran Bretagna, dei Dominion britannici e Imperatore dell'India dal 1901 alla morte. Con la Conferenza Imperiale del 1907 concede alle colonia autogovernate dell'Australia, Canada e Nuova Zelanda lo status di Dominion, rendendole di fatto degli Stati indipendenti all'interno del Commonwealth.
La Nuova Zelanda nel 1908 prepara una serie ordinaria di 9 valori, otto con l'effige del sovrano e quello da 1d con la stessa immagine del “penny universal”, debitamente aggiornata con la mutata condizione istituzionale.
La serie viene emessa l'8 novembre 1909, i due bassi valori da 1d “penny universal” e ½d “King Edward VII”, rispettivamente nel 1910 e 1912, vengono sovrastampati dalle autorità neozelandesi con la scritta orizzontale su due livelli “VICTORIA LAND.” Nelle immagini seguenti i due francobolli senza sovrastampa e la nuova impressione su di essi.
Il francobollo 1d “penny universal”
Uguale come immagine centrale al “penny universal”, usato per la precedente spedizione antartica di Shackleton, differisce per l'aggiunta in alto della scritta “Dominion of” e per la presenza ai due lati verticali (in posizione centrale) di due scudi con l'indicazione a numero del valore.
Durante la permanenza della spedizione Scott in Nuova Zelanda vengono sovrastampati con la scritta orizzontale, in nero su due righe, “VICTORIA LAND.” 24.000 francobolli dell' 1d “penny universal dominion”. Si tratta di 100 grandi fogli, contenenti 240 valori ognuno, divisi a metà verticalmente in modo da formare 200 fogli più piccoli con 120 francobolli (10 file orizzontali con 12 valori ognuna). Della tiratura totale abbiamo: 23.171 francobolli consegnati al capitano Scott; 360 deteriorati durante la sovrastampa; 360 inviati all' U.P.U. e 60 conservati nella collezione dell'ufficio centrale postale di Wellington.
Esaminiamo nel dettaglio il francobollo:
Disegnatore : Guido Bach
Carta : gessata fornita da De La Rue
Stamperia : WR Royle & Sons – Gran Bretagna
Sovrastampa : tipografica effettuata da Govt Printer, Wellington
Dentellatura : 14 x 15
Filigrana : NZ e stella a cinque punte
Viene utilizzato lo stesso speciale timbro annullatore della precedente spedizione recante la dicitura a semicerchio “BRIT. ANTARCTIC EXPD.” (Spedizione Antartica Britannica) ed al centro su quattro righe: NZ, ora, mese/giorno e anno.
La prima data conosciuta è il 9 febbraio 1911, con la preparazione sulla nave Terra Nova da parte di Francis Drake, vice-postmaster (essendo Scott impegnato sulla terraferma), di 58 lettere da inviare a parenti e personalità varie.
Il francobollo ½d “King Edward VII”
A causa dell'aumento dell'affrancatura di mezzo penny per l'invio delle lettere in alcuni paesi, nel mese di maggio 1912 le autorità postali neozelandesi decidono di sovrastampare anche il francobollo ½d “King Edward VII”, onde poter soddisfare gli ultimi invii postali dalla base antartica vicina alla chiusura.
Vengono utilizzati 10 fogli da 240 valori ½d “King Edward VII”, seguendo (quasi certamente) la stessa procedura utilizzata per sovrastampare il francobollo 1d “penny universal dominion” e cioè dividere i fogli verticalmente, formandone 20 con 120 francobolli ed usando la stessa matrice tipografica, adoperata in precedenza, con la scritta di color nero su due righe “VICTORIA LAND.” Questo può essere facilmente presunto dallo stesso carattere delle lettere, dalla stessa distanza tra di esse e dal fatto che, generalmente, sino alla conclusione di una missione, non si disfa la matrice per l'eventualità di una nuova tiratura dello stesso francobollo. (Nelle immagini il confronto tra le sovrastampe dei due valori).
Della bassa tiratura complessiva di 2.400 francobolli: 1.940 sono consegnati al comandante della nave Terra Nova nuovamente in partenza per Cape Evans; 400 inviati all' U.P.U. e 60 conservati nella collezione dell'ufficio centrale postale di Wellington.
I dettagli del francobollo sono gli stessi dell'un penny “universal dominion”.
L'unico giorno d'utilizzo del francobollo è il 18 gennaio 1913, all'arrivo della nave al campo base, e pertanto la corrispondenza affrancata con il ½d “King Edward VII” è alquanto rara e ricercata dai collezionisti.
Intanto mentre in Nuova Zelanda si provvede alla stampa e alla consegna dei nuovi francobolli, in Antartide si portano a termine i programmi scientifici e geografici prefissati e soprattutto si procede alla ricerca del gruppo di Scott, che verrà ritrovato solo il 12 novembre 1912.
La nave Terra Nova raggiunge l'Antartide il giorno 18 gennaio 1913, si portano a termine tutti gli adempimenti, tra cui la bollatura dell'ultima corrispondenza, si chiude il campo base e si torna in patria.
Il catalogo inglese Stanley Gibbons riporta i due francobolli sotto la voce “ANTARTIC EXPEDITIONS – VICTORIA LAND” e precisamente:
A2 ½d. verde scuro (No.387aa) giorno emissione 18.01.1913
A3 1d. Carminio (No. 405) giorno emissione 09.02.1911
a Senza il punto dopo LAND (un solo francobollo nel foglio) (un esemplare con tale varietà è riportato vicino al titolo)
(per giorno d'emissione s'intende giustamente il primo giorno di utilizzo dei francobolli in Antartide).
Il valore A2 ½d. nuovo ed in ottimo stato viene valutato sul mercato internazionale circa £ 600; il valore A3 1d. circa £ 50 e la varietà A3 a, esistente in circa 200 pezzi, ha una valutazione, sempre per esemplare nuovo e perfetto, di £ 300.
La varietà A3 a è presente solo nella posizione n.77, cioè è il francobollo che si trova nella settima fila orizzontale di ogni foglio sovrastampato. Di seguito riportiamo due esempi della striscia con bordo a sinistra (posizione dei francobolli 73/77) e con bordo a destra (posizione dei francobolli 73/84).
UN FALSO PERICOLOSO.
Come capita per molti francobolli con alta quotazione, i truffatori provano a piazzare, a volte riuscendovi, dei pericolosi falsi per collezionisti. Il valore A2 ½d. “King Edward VII” verde scuro (valore circa £ 600) non può certamente essere ignorato dai falsari, i quali, procurandosi con facilità lo stesso economico valore senza sovrastampa, cercano di impreziosirlo apponendovi in varie maniere la scritta “VICTORIA LAND.”. Sul mercato, e a volte anche presso qualche operatore commerciale, ha fatto la comparsa il falso di cui riportiamo l'immagine a fianco.
Un collezionista esperto se ne accorgerebbe facilmente, ma spesso, allettato da una offerta bassa, qualcuno potrebbe essere raggirato. Vediamo le differenze macroscopiche tra il francobollo vero e quello falso (nelle due immagini seguenti in alto la vera sovrastampa e in basso quella falsificata):
nel falso la distanza tra le due scritte della sovrastampa è ben inferiore rispetto alla vera;
le lettere, soprattutto la D di LAND, sono diverse;
l'apertura della C di VICTORIA nel falso è più stretta.
Qualche tentativo di falsificazione è stato attuato e potrebbe sempre essere tentato anche con la varietà A3 a 1d “penny universal dominion”, togliendo a quello normale il punto dopo LAND.
Anche in queso caso a chi volesse acquistare gli esemplari di cui sopra, si consiglia rivolgersi ad operatori commerciali fidati e fornirsi di certificati peritali (si consiglia lo studio RAYBAUDI Experts di Roma, specializzato per le perizie dei francobolli soprastampati di tutto il mondo).
UN QUESITO.
Nessun catalogo riporta la stessa varietà del suddetto francobollo A3 a riguardante anche il valore A2 ½d “King Edward VII” e la circostanza ci appare strana. Infatti se, come pensiamo, anche per quest'ultimo fosse stata utilizzata la stessa matrice tipografica, senza che vi sia stata apportata alcuna correzione, dovremmo essere in presenza di solo 20 pezzi anche del ½d “King Edward VII” senza il punto dopo LAND ed in circolazione (cioè tra i commercianti e collezionisti) la varietà in questione dovrebbe essere rarissima. Circa un mese fa abbiamo chiesto informazioni ad alcuni competenti, ma sinora non siamo riusciti ad avere delle notizie sicure. Il dubbio potrebbe essere risolto facilmente potendo consultare i fogli inviati a suo tempo all' U.P.U. o il mezzo foglio presente nella collezione postale di Wellington.
Appena avremo qualche dato certo, ne daremo notizia.
Tutti le immagini e francobolli riportati nel presente articolo appartengono a società e collezionisti. Vengono utilizzati da questa Associazione solo a scopo culturale e divulgativo. La composizione francobollo + piantina dell'Antartide è © di questo Circolo.