I 2 EURO COMMEMORATIVI “COLORATI” da privati

I 2 EURO COMMEMORATIVI “COLORATI” da privati

I 2 EURO COMMEMORATIVI “COLORATI” da privati

Ci pervengono da alcuni collezionisti domande e quesiti sul fenomeno, in crescita, dei 2 euro commemorativi colorati privatamente: conviene acquistarli? chi sono coloro che provvedono alla colorazione? esiste un catalogo?

Abbiamo cercato di dare una risposta, invitando a confrontarsi due nostri amici: Alessandro, un giovane commerciante e perito numismatico, e Giorgio, maturo collezionista o, come meglio preferisce definirsi, “fruitore” di vari hobby.

Intervistatore: “Nel ringraziarvi di aver accettato il nostro invito, vorrei subito chiedervi se siete favorevoli o contrari al collezionismo dei 2 euro commemorativi colorati privatamente e perché.”

Alessandro: Sebbene come commerciante mi trovi a che fare con questo tipo di monete, dietro espressa richiesta di alcuni clienti, debbo confessare che non mi piacciono. Probabilmente questa mia posizione dipende anche dai recenti studi specialistici per diventare perito, però questa “colorazione privata”, molto discutibile anche sul piano estetico (come può essere facilmente documentabile da alcune monete che ho portato come dimostrazione), contrasta nettamente con quell'immenso fascino, più che bimillenario, delle monete aventi come unico colore il metallo con cui sono state create (argento, oro, bronzo e leghe varie). Se mi trovo di fronte un cliente amico, che mi chiede come investire qualche centinaio di euro, cerco di indirizzarlo o verso qualche antico denario d'argento romano o qualche moneta più recente ma apprezzata del Regno d'Italia.”

Giorgio: Non sarei così drastico, come l'amico Alessandro. In questi ultimi sessant'anni ho avuto l'opportunità di avvicinarmi a tanti tipi di collezionismo, con curiosità e con interessi culturali. Ne ho visti alcuni sorgere, finire nelle spire della speculazione con prezzi esorbitanti per poi declinare inesorabilmente ed entrare quasi nel dimenticatoio. Tanto per fare degli esempi, cito i famosi “miniassegni” della metà degli anni settanta e il boom negli anni novanta delle “schede telefoniche”. Oggi la maggior parte di essi vale pochi euro, ma ovviamente ci sono delle eccezioni per quelli rari ed introvabili, che, sebbene spesso non siano “esteticamente” entusiasmabili, farebbero la gioia di alcuni collezionisti e studiosi. Dovrebbero essere sempre il piacere e la curiosità culturale a spingere le persone ad avvicinarsi ai nuovi tipi di collezionismo. Per cui ritengo che anche una collezione di euro colorati (ne ho portato anch'io alcuni, per me ben fatti) possa essere affrontata dall'appassionato, purché si tenga lontano dai tanti tentativi speculativi del momento.”

Intervistatore: “Vi ringrazio e questo Circolo inserirà nell'articolo le monete colorate da voi portate, ma senza alcun commento, in modo tale da lasciare il giudizio, favorevole o meno, al personale gusto del visitatore. La prima curiosità riguarda: quando e chi ha iniziato a colorare i 2 euro commemorativi? non esiste un divieto a cambiare le caratteristiche di una moneta dell'eurozona destinata alla circolazione?.”

Giorgio: Come tutti sanno il primo 2 euro commemorativo risale alla primavera del 2004, viene emesso dalla Grecia e riguarda la celebrazione per le Olimpiadi di Atene. Occorre aspettare la fine del decennio per vedere apparire sul mercato, in un numero in costante aumento, i primi esemplari delle monete colorate. Si parla, durante qualche convegno numismatico, che l'idea sia venuta ad un commerciante tedesco, coadiuvato da una ditta specializzata. Indubbio è il fatto che il mercato collezionistico germanico è quello trainante per l'intera eurozona. Accertato è anche l'inesistenza di divieti, da parte delle Autorità monetarie preposte alla coniazione e circolazione dei 2 euro commemorativi, al possessore di essi di poterli fondere (!), distruggere (!) o colorare.”  

Alessandro: Io ho avuto il sentore che sia stato un commerciante italiano ad utilizzare per primo la tecnica di coloritura delle monete. Probabilmente l'idea può essere venuta a più operatori commerciali incontratisi durante le grandi manifestazioni internazionali. La trovata comunque ha avuto subito un certo successo, tanto da veder giungere sul mercato all'inizio di questo decennio anche diverse monete, alcune anche di pregio, emesse nel quinquennio precedente. Resto però perplesso per la mancata regolazione dell'utilizzo della moneta corrente, anche se è impossibile impedire al suo possessore un uso scriteriato.”

Intervistatore: In un precedente articolo abbiamo raccontato come anche due Nazioni (la Francia e l'Olanda) abbiano provveduto a coniare alcuni 2 euro commemorativi, aggiungendo degli smalti colorati. Come avviene la colorazione “privata” e chi l'effettua materialmente?.”

Alessandro: Sono alcuni degli interrogativi che mi lasciano alquanto perplesso nel consigliare o far intraprendere una collezione di queste monete. Ho letto da qualche parte e sentito da rivenditori che vengono utilizzate “sofisticate tecniche” per la colorazione dei 2 euro commemorativi, che essa viene effettuata da ditte specializzate o da valenti artisti, ma personalmente sino ad oggi non riesco ad avere il nome certo di una ditta o di un artista. Quello che può essere sicuro è il fatto che ci troviamo dinanzi a molteplici autori della colorazione, come può essere facilmente intuibile dalle diverse tecniche usate. Si va dall'uso, alquanto raro, di smalti alla semplice applicazione di vernici, dalla serigrafia alla calcografia e ad altro ancora, senza che vi sia la certezza della tenuta dei colori. E risulta anche evidente che attualmente è impossibile avere un catalogo di queste monete colorate privatamente.

Giorgio: Su questi punti concordo con Alessandro. Se, come ormai è evidente, non si commette nessuna infrazione nel colorare e mettere in commercio i 2 euro commemorativi, non capisco perché gli autori privati di esse, siano singoli artisti o ditte, non vengano allo scoperto, garantendo la serietà e professionalità del proprio lavoro. Ne potrebbero beneficiare sia i venditori che gli acquirenti e, in ultimo, ci sarebbe anche la possibilità di redigere un catalogo ragionato.

Intervistatore: “Per concludere, la domanda che certamente interessa tutti i collezionisti: potranno avere valore questi 2 euro commemorativi colorati privatamente, anche se diversi esteticamente lascino a desiderare?.” “

Giorgio:Si tratta della solita domanda topica a cui credo nessuno possa dare una risposta sicura. Dipende da molti fattori: dall'aumento costante della richiesta, dall'affinamento delle tecniche di colorazione, dalla certificazione della qualità raggiunta. Abbiamo molti esempi di monete a cui sono stati aggiunti, oltre ai colori, anche scene “riempitive” degli spazi vuoti; per cui ritengo che si potrebbe trovare lo spazio minimo per la sigla certificata dell'autore o della ditta realizzatrice. Per quanto riguarda la relazione tra “il valore e l'estetica” degli oggetti del collezionismo, mi vengono alla mente due esempi calzanti dell'inizio degli anni sessanta del secolo scorso. Nel 1961 viene emesso il famoso francobollo “Gronchi rosa e nel 1962 l'altrettanto famoso 1° numero del fumetto “Diabolik”. Sul piano estetico della realizzazione e del disegno molti critici sono concordi nel considerare entrambi gli oggetti “bruttini”, ma, come tutti sanno, hanno un consistente valore commerciale ed un fascino che restano inalterati con il passare del tempo. Potrebbe succedere anche con qualche moneta colorata da privati? Parafrasando un grande scrittore: ai posteri l'ardua sentenza.”

Alessandro: “Confesso di essere molto pessimista circa una futura valorizzazione di questi 2 euro commemorativi colorati per diversi motivi. Innanzitutto perché tutti potrebbero improvvisarsi “pittori numismatici” e cercare di vendere i propri “capolavori”, inflazionando il mercato e deprimendo il valore di quelle, al momento per me poche, meglio riuscite. Inoltre ritengo che, così trasformate, queste monete non possono più definirsi tali, ma debbono rientrare nella categoria delle “curiosità”. A convalidare le mie affermazioni mi vengono in aiuto delle constatazioni avute durante alcuni convegni cui ho partecipato. Non mi è capitato infatti di vedere operatori commerciali acquistare dai collezionisti, che se ne vogliono disfare, questi 2 euro commemorativi colorati. Non riesco a capire coloro che hanno colorato alcune monete in euro dei primi anni, aventi già un iniziale valore consolidato; stanno rischiando, così trasformate, di non venderle. Infine una raccomandazione a tutti coloro che vogliono acquistare i 2 euro commemorativi, colorati da privati, dopo averli visti sui siti internet: chiedete sempre se le monete desiderate corrispondano effettivamente alle foto messe per la vendita! Eviterete qualche spiacevole sorpresa.”

Intervistatore: Nel ringraziarvi per la vostra disponibilità e collaborazione, vi saremmo sempre grati se, in caso di novità e notizie ulteriori sul tema trattato, ci terreste informati!.”

 

ANNOTAZIONI

Miniassegno – Assegni circolari, chiamati comunemente mini per il formato più piccolo rispetto ai normali, emessi in Italia, dal dicembre 1975 sino alla fine del 1978, da varie banche ed istituti di credito per far fronte alla mancanza della moneta spicciola. Con valore nominale da 50 sino a 350 lire, ne vengono stampati per un totale di circa 200 miliardi di lire (equivalenti a 104 milioni ca. di euro). Alcuni, allo stato FDS (fior di stampa), sono rari e ricercati ancora oggi. (A fianco un miniassegno da 100 lire emesso dal Banco di Santo Spirito nel 1976)

 

Scheda telefonica – Nota anche come carta o tessera telefonica, è una scheda di materiale plastico, contenente una banda magnetica, che permette, una volta inserita nei telefoni pubblici, di effettuare chiamate prepagate. In Italia viene introdotta nel 1976 dalla SIP e verso la fine degli anni ottanta viene utilizzata in molti paesi del mondo (a fianco una carta telefonica della Città del Vaticano) , al posto delle monete e degli ingombranti gettoni telefonici. Negli anni novanta le schede telefoniche sono oggetto di un boom collezionistico, grazie anche alle accattivanti immagini pubblicitarie, commemorative e turistiche su esse riprodotte (molto rara è la tessera con raffigurata la Torre di Pisa). All'inizio del nuovo millennio, grazie alla grande diffusione dei telefoni cellulari, la scheda telefonica viene sempre meno utilizzata ed il collezionismo subisce una discesa vertiginosa.

 

Il Gronchi rosa – Il più famoso dei francobolli dell'Italia Repubblica. Emesso il 3 aprile 1961 (giorno di Pasquetta), celebra il viaggio del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi in Sudamerica con visita in Perù. Viene ritirato nelle primissime ore della mattina del 4 aprile per un errore nella cartina geografica della Nazione da visitare e sostituito con un altro corretto, di colore grigio. Attualmente uno degli esemplari nuovi ottimamente centrato (come da immagine a lato) viene trattato sul mercato a circa 500 euro.

 

Diabolik – Uno dei più famosi personaggi del fumetto popolare italiano. Nasce da un'idea di Angela Giussani, coadiuvata poco dopo dalla sorella Luciana, ispiratesi ai romanzi francesi con protagonista il criminale Fantômas. Il primo numero del fumetto Diabolik (vedere immagine della copertina a lato) esce nel novembre 1962, in un formato tascabile (12 x 17 cm) che avrà tanti futuri imitatori, pubblicato dalla casa editrice Astorina di Milano. Diabolik, vestito con una completa calzamaglia nera che gli lascia scoperti solo gli occhi, è un feroce abilissimo ladro e un trasformista eccezionale. Ha nella bellissima bionda Eva Kant una compagna devota, la quale sovente l'aiuta nei suoi piani criminosi. Eterno rivale è l'ispettore di polizia Ginko, il quale tenta in ogni modo di assicurarlo alla giustizia, senza però riuscirci. Il primo numero originale del 1962 di Diabolik è introvabile allo stato FDS (fior di stampa), in condizioni molto buone/ottime sul mercato viene trattato tra i 2.000 e 5.000 euro

Diabolik di Angela e Luciana Giussani - © Casa Editrice Astorina, Milano 1962

 

A fianco del titolo il 2 euro commemorativo colorato della Francia del 2015 “70 anni di pace in Europa”.

Tutte le immagini sono © degli aventi diritto. Sono riportate nell'articolo solo a scopi divulgativi e culturali.

Si ringraziano i partner numismatici che ci hanno permesso di effettuare il presente articolo e tutti coloro che, con i loro suggerimenti ed aiuti, vorranno contribuire a migliorare ed ampliare quanto sopra riportato.

 

Germania 2008 -  Amburgo, Chiesa di San Michele. Il 2 € comm, originale ...
... e quello colorato con l'aggiunta di una veduta del porto di Amburgo.
ITALIA 2010 - Camillo Benso conte di Cavour, una versione colorata.
ITALIA 2010 - Camillo Benso conte di Cavour, una seconda versione colorata.
OLANDA 2010 - Erasmo da Rotterdam. 2 € commemorativo colorato.
SLOVENIA 2010 - Orto botanico di Lubiana. 2 € commemorativo colorato.
LUSSEMBURGO 2010 - Dalla Granduchessa Charlotte al Granduca Henri.
ITALIA 2013 - Giuseppe Verdi. Il 2 € commemorativo originale ,,,
...e quello colorato con l'aggiunta di pianoforte e note musicali.